Piscina Amendola, Loré: “Progetto ambizioso e necessario. Percorso ormai tracciato e condiviso con la comunità”

Dettagli della notizia

Durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, l’assessore Loré ha risposto all’interrogazione dei consiglieri Ferretti e Micheli (Gruppo Partito Democratico)

Data:

24 luglio 2025

Data scadenza:

27 novembre 2025

Tempo di lettura:

5 min

FERRETTI ANNA
FERRETTI ANNA

Descrizione

I lavori di demolizione e riqualificazione della piscina di Piazza Amendola sono stati oggetto dell’interrogazione presentata durante il Consiglio comunale di oggi, giovedì 24 luglio, dai consiglieri del gruppo Partito Democratico Anna Ferretti e Luca Micheli. A rispondere è stato l’assessore all’edilizia sportiva del Comune di Siena, Lorenzo Loré.

 

“Innanzitutto – ha esordito Loré – mi preme sottolineare che l’amministrazione ha inteso attivare un così grande ed ambizioso progetto seguendo l’obiettivo di restituire alla collettività un secondo impianto sportivo natatorio moderno, sostenibile e accessibile, che possa essere frequentato da un gran numero di utenti privati, ma anche destinato alle associazioni sportive che svolgono attività di tipo agonistico, così da diversificare e migliorare l’offerta. Entrando nel merito faccio presente che le problematiche in merito alla collocazione sono state certamente prese in considerazione. E nel farlo sono state ascoltate tutte le voci, con grande prevalenza di quelle che chiedevano la ricostruzione di una piscina proprio in quel luogo, raggiungibile, storico, prossimo al centro e vicino ad altre importanti strutture sportive e scolastiche. A sostegno della scelta c’è anche un elemento concreto: proprio in zona, l'amministrazione ha recentemente acquisito l'utilizzo del parcheggio coperto posto tra via Ricasoli e via Pisacane, che potrà rappresentare un importante supporto per la sosta delle auto degli utenti della piscina”.

 

“Quanto alla decisione di demolire l’impianto esistente – ha spiegato l’assessore – questa si è resa necessaria in esito e in seguito alle verifiche effettuate dal tecnico ricordato nell’interrogazione e ad una puntuale valutazione di natura economica costi-benefici. Per arrivare a una conformità statica della struttura esistente sarebbe stato necessario intervenire in maniera troppo importante sulle opere fondali. In ogni caso, sarebbero rimaste le difficoltà di manutenzione, sia per quanto riguarda la copertura dell'attuale piscina, sia per quanto riguarda in generale una struttura realizzata oltre cinquant’anni fa e che manifesta oggi tutti i limiti di un’opera ormai datata. Per quanto riguarda la sistemazione dell’area a parco pubblico è evidente che l'intervento che si sta cercando di mettere in campo avrà carattere generale e riguarderà l'intera superficie. Non si tratta solo della costruzione del nuovo impianto natatorio e dei relativi locali accessori, ma anche della sistemazione dello spazio destinato al verde e all’attività libera, con l’impegno, comunque, di mantenere le aree che oggi ospitano le attrezzature ludiche per i più giovani”.

 

Sul tema della progettazione e dei criteri di affidamento, l’assessore ha precisato che “la progettazione di fattibilità tecnico-economica è stata affidata alla società Planning Workshop, dopo un approfondito, ampio e proficuo confronto con la Federazione Italiana Nuoto, con la quale l’amministrazione ha intessuto un rapporto di grande collaborazione anche in ordine a possibili soluzioni di natura tecnica. La società, scelta discrezionalmente dalla stazione appaltante nel rispetto dei criteri qualitativi e quantitativi e dei requisiti generali e speciali previsti dal nuovo codice dei contratti pubblici, rappresenta una realtà giovane e dinamica, affiancata da elementi di grandissima esperienza in ambito di lavori pubblici”.

 

“Per quanto riguarda la determina relativa al lotto demolizioni – ha proseguito Loré – posso confermare che l’affidamento della progettazione di fattibilità tecnico-economica è già stato formalizzato e pubblicato. È attualmente in corso di sottoscrizione il relativo contratto tra le parti. Mi riservo, quindi, nelle prossime settimane di portare all’approvazione della giunta anche questa fase di progettazione, particolarmente delicata, considerata l’area interessata, abitata e frequentata dal pubblico. Mi preme ricordare, in conclusione che questa amministrazione ha provveduto all’approvazione della prima fase di progettazione, quella del lotto costruzioni, a seguito della quale si sono di fatto aperte due strade: da una parte la prosecuzione della progettazione come prevista dalla normativa e, dall’altra, il confronto con tutti gli enti interessati, con la Uisp, gestore degli impianti natatori, e con la comunità. Siamo sicuramente aperti a proposte costruttive e migliorative, ma chiari su un punto, che ancora una volta ribadisco: il percorso è ormai tracciato e non ammette rallentamenti o ritardi”.

 

La consigliera Anna Ferretti (Partito Democratico), che ha esposto l’interrogazione, si è dichiarata “non soddisfatta. Fermo restando che è importante garantire alla città due piscine, questa poteva essere un’occasione per ripensare complessivamente la zona. La scelta di una nuova costruzione ha un impatto significativo sul traffico dell’Antiporto e sull’intera area nord della città. Si poteva riflettere su una collocazione alternativa, che tenesse conto non solo delle criticità legate alla viabilità, ma anche dell’opportunità di migliorare altri quartieri. Ricordo che esiste anche una zona sud di Siena, che resterà isolata anche dopo la realizzazione della nuova piscina. Mi aspetto inoltre che l’assessore Tucci si attivi rapidamente per far installare una segnaletica adeguata al parcheggio in via Ricasoli, perché ne vedo difficile l’utilizzo. Per quanto riguarda il parco giochi in piazza d’Armi, sarebbe stato auspicabile un ripensamento complessivo dell’area, coinvolgendo non solo la Uisp ma anche tutti i residenti della zona. Quanto alla ditta individuata, è vero che è stata indicata dalla Federazione Nuoto, ma non ha mai realizzato piscine, e questo mi lascia perplessa. La mia esperienza con le case di riposo mi insegna che per opere complesse è fondamentale affidarsi a chi è specializzato in quel tipo di realizzazione. In un progetto così rilevante, la scelta dell’impresa doveva essere più attenta, perché solo chi ha competenza specifica sa affrontare correttamente progettazione e eventuali criticità. Capisco che vogliate assolutamente concludere entro il 2028, e va bene: prima si fa, meglio è. Ma è il percorso scelto, a mio avviso, che non è stato corretto. In conferenza stampa si è parlato di demolizione e solo in un secondo momento è stata presa seriamente in esame questa opzione, mentre si trattava di un passaggio fondamentale. Con il susseguirsi delle delibere sono cambiati notevolmente gli importi previsti per demolire e costruire, lasciando inalterato solo il finale. La progettazione “demolizione” costa 72mila euro a fronte di una spesa da affrontare di 165mila euro. Questo è congruo? Inoltre, non abbiamo ancora il quadro economico definitivo: nel bilancio sono indicati 6 milioni, ma non sappiamo con certezza quale sarà la spesa finale, perché devono ancora arrivare i documenti sul lotto “demolizione””.

Ultimo aggiornamento

24/07/2025, 12:30

cookies