Il Museo Civico è situato al primo piano del Palazzo Pubblico di Siena ed è annoverato tra i musei civici più importanti d'Italia per la qualità e la quantità di capolavori conservati al suo interno.
Il percorso espositivo ha inizio con una vasta Quadreria (attualmente in fase di riallestimento) per continuare poi con la sala del Risorgimento, sulle cui pareti campeggia un monumentale ciclo di affreschi con episodi della vita di Vittorio Emanuele II, primo sovrano dell’Italia unita. Oltrepassando le due contigue sale: quella di Balìa, con dipinti murali eseguiti nei primi anni del Quattrocento da Spinello Aretino e Martino di Bartolomeo, e quella dei Cardinali nelle cui teche si conservano pregevoli cofani intagliati, si accede alla sala del Concistoro celebre per la volta, realizzata da Domenico Beccafumi tra il 1529 e il 1535, con episodi di virtù civica tratti dalla storia greca e romana. A destra si accede, percorrendo un corridoio sulla cui sinistra si apre la Cappella realizzata all’inizio del XV secolo e decorata dal pittore Taddeo di Bartolo, alla contigua sala del Mappamondo che prende il nome dal perduto disco di pergamena sul quale Ambrogio Lorenzetti dipinse nel 1344 i possedimenti dello stato senese e il mondo allora conosciuto. Si tratta dell’ambiente più vasto del Palazzo Pubblico, destinato fin dall’origine alle riunioni del Consiglio Generale della Repubblica. La parete breve a sinistra ospita la celeberrima Maestà, dipinta da Simone Martini tra il 1315 e il 1321, tra i massimi capolavori del gotico europeo, mentre sul registro alto della parete opposta lo stesso Simone realizzò la conquista del Castello di Montemassi in Maremma da parte del Capitano di Guerra Guidoriccio da Fogliano, avvenuta nel 1328, a testimonianza dei successi politici e militari raggiunti dallo Stato senese in quegli anni. Il vano adiacente è detto sala della Pace o del Buon Governo in virtù del messaggio esplicito che vi è rappresentato. L’esteso ciclo di affreschi, che qui si trova, dipinto da Ambrogio Lorenzetti tra il 1338 e il 1339, raffigura infatti l’Allegoria del governo dei “Nove”, signori di Siena dal 1287 al 1355, con gli effetti sulla città e sulla campagna. La visita termina con la sala dei Pilastri (attualmente in fase di riallestimento) dove si conservano varie opere di pittura e scultura senese del XIV e XV secolo. Del percorso museale fa inoltre parte la monumentale loggia trecentesca che offre un’ampia visuale sulla vallata retrostante il Palazzo.
Per l'accesso al museo è obbligatorio munirsi del biglietto d'ingresso. La biglietteria è collocata sulla parete di fondo del Cortile del podestà. Per i portatori di disabilità motorie, sensoriali e per le persone con difficoltà di deambulazione è previsto un servizio ascensore per la cui richiesta è possibile rivolgersi al personale di accoglienza presso il punto di controllo ticket. Il percorso di visita è accessibile a tutti, sviluppandosi su uno stesso piano senza dislivelli o essendo raggiungibile tramite ascensore.