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L’adesione alla rete “Ready” (Rete nazionale delle pubbliche amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere) è stata oggetto di un’interrogazione durante la seduta del Consiglio Comunale di Siena di oggi, venerdì 1 settembre. A presentarla, i consiglieri del gruppo Partito Democratico Giulia Mazzarelli, Alessandro Masi, Gabriella Piccinni e Luca Micheli. All’interrogazione ha risposto il Sindaco Nicoletta Fabio.
“Quello delle pari opportunità e delle pari dignità – ha affermato il primo cittadino – è un argomento a cui ho dato ampio spazio, fin dalla mia campagna elettorale e che ha trovato un posto preminente anche nelle linee programmatiche del mio mandato. La volontà mia e di questa amministrazione è quella di non rientrare nella rete Ready e di optare invece per l'adozione di una politica di inclusività più ampia, che non si limiti a formalizzare l'adesione ad una rete specifica, ma piuttosto a mettere in campo una serie di azioni condivise e concertate per lottare contro ogni tipo di discriminazione. In questa direzione, e a difesa di ogni singolo individuo, vanno le linee di indirizzo che vogliamo mettere in campo e con cui ci vogliamo impegnare ad attivare una nuova serie di iniziative mirate”.
“Vorrei che il Comune di Siena – ha proseguito il Sindaco – non si limitasse a far parte di associazioni, di reti, ma che diventi esso stesso una rete di promozione di politiche e misure che sappiano rispondere ai bisogni di tutti, e che venga percepito come luogo sicuro, improntato sul rispetto delle differenze e libero dal pregiudizio. Ci siamo, e non lasceremo mai nessuno indietro”.
“Del resto – ha spiegato Nicoletta Fabio nella sua risposta – l’adesione originaria alla rete Ready del Comune di Siena è avvenuta nel 2015, a nove anni dalla costituzione della rete stessa. Non penso che ci sia qualcuno che possa solo pensare che in nove anni il non aver aderito a questa rete nazionale possa aver determinato atteggiamenti dell’amministrazione comunale di Siena di tipo discriminante o aver impedito la messa in atto di politiche, azioni, attività con la comunità locale atte a promuovere o a favorire azioni di inclusione e condivisione”.
“Ritengo – ha evidenziato il primo cittadino – che sia fondamentale lavorare per Siena, per la nostra comunità e impiegare ogni minuto, ogni sforzo sia della giunta che della struttura comunale a servizio della collettività, valutando anche le difficoltà e modalità organizzative del passato che spesso impedivano condivisione e impegno sui diversi progetti. C’è tanto da fare per Siena, ad iniziare dall’attuazione di quella messa in rete con tutti i comuni della nostra provincia, per tornare ad esercitare quel ruolo che, nel nostro programma, abbiamo definito ‘Siena città grande’. E, al di là dell'appartenenza formale ad una rete specifica, l'azione amministrativa deve, per obbligo morale e culturale, essere sempre proiettata a ‘fare rete’ con tutti i soggetti coinvolti: scuole, associazioni, istituzioni e amministrazioni del territorio, con i quali costruire percorsi formativi e di sensibilizzazione, affinché nessuno si senta escluso dalla vita sociale, scolastica o lavorativa a causa della propria identità di genere”.
“A tal proposito – ha ricordato il Sindaco – il Comune di Siena, per l'anno scolastico appena concluso, ha attivato sei laboratori formativi che hanno coinvolto settanta classi delle scuole secondarie, con l'obiettivo di promuovere l'educazione, la comunicazione e la centralità dell'individuo all'interno della società. Un format che possiamo senza dubbio replicare e che si affianca al progetto ‘Imperfect – I'm perfect’, che vedrà a breve la presentazione e promozione di un documentario sul tema del body shaming, argomento spesso purtroppo cruciale nei casi di discriminazione di genere”.
“Anche su questi temi – ha concluso Nicoletta Fabio – invito i consiglieri comunali a lavorare nelle commissioni consiliari, in consiglio comunale, tramite gli strumenti loro assegnati a proporre iniziative specifiche, a confrontarsi con la giunta. Saremo sempre aperti e disponibili al confronto e al dialogo con tutti”.
La consigliere Giulia Mazzarelli (Pd) che ha illustrato l’interrogazione, si è dichiarata “non soddisfatta. Mi dispiace che non ci sia il coraggio di operare una vera discontinuità con l’amministrazione precedente, che si sarebbe materializzata con la nuova adesione alla rete Ready. Grazie ai dati forniti attraverso il lavoro svolto da Arcigay, sappiamo che a Siena dal 2022 esiste uno spazio aperto grazie ai finanziamenti ricevuti nell’ambito Unar: si tratta di ‘Spazio Sicuro’, uno sportello di primo ascolto che ha visto 103 accessi circa, è aperto da lunedì al venerdì e offre dei servizi gratuiti da parte di diversi professionisti in ambito medico, giuridico e psicologico, con indirizzamento in base ai riscontri delle persone adeguatamente formate che vi operano. Le prime due consultazioni con i professionisti sono gratuite. Aderire a una rete non è dunque solo un atto simbolico, ma porta a azioni concrete. Il problema sta nel supporto dei Comuni, che a Siena manca. E’ necessario fare rete per arrivare ad esempio ad Asl e medici di famiglia, con l’amministrazione protagonista in questo senso”.
Ufficio Stampa Comune di Siena